FM: TOUGH IT OUT
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08/09/2005Probabilmente una delle band più personali e riconoscibili dopo pochi secondi di tutta la scena AOR. Sempre attenti alla melodia nella sua forma classica, gli FM hanno sempre fatto un passo oltre rispetto al resto coniugando "generi composti" tra rock FM e blues, poi mettendo al servizio delle canzoni la tecnologia senza
mai abusarne, ed esplodendo con un disco trasognante in bilico tra l'AOR, la raffinatezza del pop e l'hard a stelle e strisce. Trattasi proprio del disco in questione, "Tought It Out", con il quale la band inglese tocca il suo apice
qualitativo in seguito mai più raggiunto. Non un filler, non una melodia o un passaggio scontato, o che non sappia come raggiungere anima e cuore dell'ascoltatore senza banalità assortite nonostante sia fatto di materia altamente orecchiabile. Ci vuole talento, tanto talento per comporre brani come "Bad Luck", "Everytime I Think Of You"(nel caso, interpretare), "The Dream That Died" e "SomedaY", ammaliando senza mai ricattare l'apparato uditivo o la sensibilità di chi ascolta. Sempre coinvolgenti, raffinati, arrangiamenti da fine decade(quella degli '80) ma che guardano lontano, arrivando a suonare fino ad oggi come attuali ed ancora viscerali. Merito soprattutto dei fratelli Overland, Steve e Chris. Ugola calda, sensuale, dall'incedere malinconico, che incanta il primo, chitarrista dall'approccio melodico elegante e mai invasivo il secondo. Due musicisti dalla sensibilità non comune in grado anche di scrivere brani più sottilmente derivanti da territori hard come "Burning My Heart Down" e "Obsession", cosi "americaneggianti" ma sempre allettati dal pathos cristallino dell'AOR e da super chorus che spadroneggiano nell'intero cd, risulatando uno dei punti di forza del disco grazie anche ad ospiti eccellenti quali Terry Brock e Robin Beck che spalleggiano il resto di una band(Didge Digital alle keys su tutti), capace di calarsi
perfettamente nell'atmosfera persuasiva e dolce-amara dell'album.
Da non confonderli con gli omonimi prog-rockers canadesi, gli FM danno vita ad uno spettacolo emozionale che trova pochi pari nel duplice arco di tempo che li separa dal passato e dall'attuale presente, e con esso trovano posto nell'olimpo in mezzo ai grandi, timidamente, ma con classe. Immensa classe.
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