NIGHTBLAZE: Nightblaze
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22/03/2024Era nell’aria. La Burning Minds ha fatto bingo! Anticipato da qualche singolo che mi aveva fatto raddrizzare le orecchie, l’ascolto integrale dell’omonimo debutto dei Nightblaze va oltre le più rosee aspettative: un album a dir poco sorprendente, radioso come un fulmine che squarcia la notte. Lo schema rispecchia quello degli AOR Gods Harem Scarem (ehmm..!), grazie ad una sezione ritmica particolarmente dinamica e due gradite sorprese, che rappresentano quel fattore che fa la differenza: la bellissima voce di Damiano Libianchi, affiancato dal pregevolissimo apporto della sette corde cinta da Dario Grillo. Un album di AOR guitar oriented alla Hardline, Tyketto (quelli del debutto), King Kobra e per l’appunto il quartetto canadese capitanato da Hess/Lesperance: confronti di un certo spessore ma, perfettamente, in linea con quanto esce dagli speaker. Produzione professionale, arrangiamenti sontuosi, una scrittura curatissima in ogni dettaglio e mettiamoci pure l’ammiccante logo, ed il salto temporale ci riporta direttamente ai primi ’90, quando trascorrevo i miei pomeriggi ad ascoltare ‘Double Eclipse’ e ‘Don’t Come Easy’: una goduria per chi, come il sottoscritto, ha vissuto quella stagione musicale. Ma torniamo a bomba a ‘Nightblaze’. Dopo svariati ascolti non sono riuscito ad individuare qualche brano preferito, diciamo che dopo una prima parte entusiasmante, da ‘Carry On’ il dischetto sale, ulteriormente, di tono raggiugendo picchi pazzeschi con ‘Fading Away’ e ‘Fragments Of Time’: la chiusura è lasciata a ‘Daughter’, la più bella rock ballad composta da un gruppo italiano.
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