REPSEL: THE DOUBLE MASK OF HUMAN KIND
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30/03/2011Nuova band nostrana che da poco ha pubblicato grazie alla Nomadism Records il debutto intitolato 'The Double Mask Of Human Kind'. Quintetto con vocalist femminile i Repsel propongono un prog metal interessante che non si discosta troppo dai canoni classici, anche se l'inserimento in alcuni passaggi del violino di Marta Iacoponi riesce a dare un tocco personale al lavoro. Nelle dieci tracce la band analizza gli aspetti legati alla dualità dell'essere umano, e lo fa riferendosi specialmente a tematiche che rimandano alla guerra sia in senso stretto come in "The 6th Of August 1945", data delle bombe su Hiroshima, sia in senso lato come avviene in "War Machines", in cui il testo esplicito - "they taught me how to use my weapons, then I become a war machine!" - lascia intendere quale sia l'idea di fondo in materia. Lo stile si basa molto su chitarre e batteria che vanno in contrasto con la buona voce della vocalist. Anche se c'è un piccolo appunto da sottolineare: la musica e la voce sembrano un po' troppo messe su due piani distinti, come se la registrazione le abbia volutamente tenere staccate l'una dall'altra con il rischio di dare un senso di artificiale alle sonorità finali delle tracce. Nel complesso, però, ci troviamo ad ascoltare un album d'esordio valido che ha al suo interno spunti che nel prossimo futuro potranno permettere alla band di maturare ancora e prendere una confidenza maggiore. Nel frattempo questo 'The Double Mask Of Human Kind' permetterà loro di farsi conoscere e gettare le basi per i prossimi lavori.
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