MY LAND: THE TIME IS OVER
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24/02/2006Dietro al progetto My Land si celano(per così dire), Paolo Morbini e Guido Priori. Storico drummer lombardo il primo, ottimo singer il secondo già presente sulle pagine di Hardsounds con il suo personale tributo ai Journey. "The Time Is Over" è il frutto della loro passione per l'AOR e per il Melodic Rock in genere, nonchè, in particolare, un inno a band come Toto, Survivor e Journey a cui i nostri fortemente si ispirano. Ma al di là della passione, e che per certi versi contribuisce a tenere abbastanza alto il livello medio delle composizioni, ciò che emerge dal disco è una professionalità spiccata capace di competere agevolmente con realtà d'oltre confine. Peccato solo per una produzione non proprio eccellente che ne pregiudica la qualità del sound, ed in parte alcuni aspetti tecnici come la prestazione vocale di Guido il quale, abbandonata la timbrica perryana del tributo sopra menzionato, perde qualcosa su tonalità più alte, ma sono anche difetti veniali considerato trattasi di una autoproduzione, e che gli sforzi per tirare fuori un prodotto buono sono del tutto evidenti. Analizzando i brani, i nostri danno il meglio nella prima parte del CD. Lineari ma dinamici, orecchiabili e mai superficiali con linee melodiche accattivanti ed efficaci che tracciano per ogni singola canzone un segno d'appartenenza profondo ad una scena come quella AOR sempre in fermento. A testimoniarlo titoli come "Love In Chains", tagliente e pomposa alle stesso tempo, o la journeyana "Stranger In A Lonely Town" dal mood tipicamente ottantiano. Nella seconda parte, inceve, pur sempre mantenendo un buon livello medio, il disco cala d'intensità a causa di qualche brano poco ispirato come "Take My Heart" e "Love Is Something Crazy", entrambe dall'incedere troppo scontato, ed a causa dei due brani strumentali che per quanto interessanti creano un buco di continuità con la "pienezza" ascoltata in precedenza. "The Time Is over" è un buon disco, in definitiva, e con qualche accorgimento in più in fase di songwriting potrebbe certamente migliorare un livello qualitativo già di per sè assai apprezzabile. Non resta che sperare in una etichetta che possa supportarlo(e migliorarlo in fase di produzione), e distribuirlo come merita.
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