PREY FOR NOTHING: AGAINST ALL GOOD AND EVIL
data
22/12/2011Opera seconda per gli israeliani Prey For Nothing, fautori di un death melodico dalle velleità progressive, moderne e tecniche. L'opener "Treachery" lascia ben sperare, nonostante il minutaggio eccessivo, perché mette subito in mostra le migliori caratteristiche della band: riff tecnicissimi, break da brivido e assoli spettacolari. Bella anche la successiva "My Final Relapse", col basso in controtempo, e poi "Chekhov's gun", brano che oltre a ricordare gli ultimi Death, è un po' la summa del sound degli israeliani. Non male "Buried By Light" con le sua malinconia scandinava, ma con le successive "Deciphering the Signal" e "Home Made Holocaust" cominciano gli sbadigli: le idee cominciano ad esaurirsi e ci si abbandona sempre più all'onanismo tecnico, con pochi guizzi decenti riassumibili nella lunga e fosca "Against All Good", che evolve in un'acustica oscura con tanto di (pessima) voce clean, e la conclusiva "Against All Evil", sempre ammantata di suggestioni oscure opethiane, anche se ci sentiamo di consigliare alla band un ascolto più attento dei maestri svedesi. Insomma, questi ragazzi sanno suonare, non c'è dubbio, sanno come si produce un disco decente, ma le idee latitano.
Commenti