LUNA: On The Other Side Of Life
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29/12/2015Secondo prova per la symphonic funeral doom one man band Ucraina capitanata da Mr. De Mort (mai nome sarebbe stato più pertinente) che ad un ascolto superficiale o distratto supererebbe ogni definizione di minimalismo, ne consegue che necessità specificare il tipo di approccio che si fa verso l'opera:
Superficiale:
Ascoltata in piccole dosi sarebbe anche digeribile e talvolta piacevole, ma indulgere in 55 minuti consecutivi di ossessiva ripetizione di pattern uguali a sè stessi rendono il lavoro asfissiante; nella traccia di apertura “Grey Heaven Fall” tre idee, tre accordi, un oceano di tastiere siderali: ne consegue una monotonia infinita, una galassia di noia. I cambiamenti di velocità, di ritmo, di songwriting sono talmente infinitesimali da rasentare l'immobilismo (la sensazione di claustrofobia viene allentata nella traccia omonima in cui subentra un barlume di sinfonia e dal minuto 25 in poi una vertigine simil thrash che ne determina la miglioria della morte.
Concentrati:
Predisponendosi mentalmente ad ascoltare il funeral doom cioè ad una piece de resistance dalle atmosfere plumbee, lente, ripetitive, dilatate, soffocanti, ordite da chitarre crushing dal suono devastante (l'asse portante di questa discesa negli inferi) nel momento in cui credete di averne avute abbastanza e state per premere stop vi sorprenderete per il cambio di rotta; le partiture diventano più ariose (sempre nei limiti imposti dal genere), sinfoniche ed orchestrali; per cui la pazienza sarà debitamente ricompensata.
Per cultori del genere.
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