JADED HEART: THE JOURNEY WILL NEVER END
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14/09/2003Appena inserita nel lettore cd la nuova fatica dei teutonici Jaded Heart, una domanda assai seplice mi assale subito la mente: "Perché? Perché rovinare canzoni dalle grandi potenzialità con ritornelli a mio avviso assolutamente poco adatti? Perché rovinare quello che poteva essere un gran bel disco di hard-rock di classico stampo europeo con inutili sconfinamenti nel campo new-metal? Perché alla fin fine farmi assegnare un voto assolutamente nella media a quello che avrebbe potuto essere un grande album?". Mi piacerebbe conoscere le risposte di queste domande direttamente da Michael Bormann, voce e mente della band, anche se so benissimo che ora mi sto addentrando nel terreno dei sogni... Dispiace affermare tutto ciò, dispiace soprattutto perché a differenza di tante altre band i Jaded Heart sanno comporre eccome le songs da botto, vedi la granitica title-track, le splendide ballads "On The Rise" e "Only Human", senza dimenticare la stupenda ed acustica "Sign Of The Times". Purtroppo però all'appello ci sono anche le baggianate new metal di "We'll Drag You Down", il ritornello rovina tutto di "I'll Be There" (poteva essere benissimo una killer-song se non fosse stata intaccata da un chorus davvero pacchiano!), e pure una cover dei Backstreet Boys dal titolo "Larger Than Life". Boh, veramente nella mia testa c'è un gran "Boh?!" che regna sovrano, sarò io che avrò una mentalità un po' poco aperta, ma io un progetto del genere proprio non riesco a capirlo; è come mettere la nutella nello stesso piatto delle cozze, un abbinamento forse particolare per i modernisti, una gran schifezza per il sottoscritto. Il voto è po' una media dell'album, che ha in sé picchi che vanno dal 40 più spudorato al 90 meritato...
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