FIVE FINGER DEATH PUNCH: F8
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26/03/2020L'ascesa dei Five Finger Death Punch, ormai non più delle mere rising star, ma veri e propri nuovi big della scena metal (con buona pace dei dinosauri, ancora scocciati dal fatto che abbiamo suonato dopo i Megadeth), non deve stupire più di tanto. La band macina riff e chilometri da più di dieci anni, da quel 'The Way Of The Fist' che i più attenti (compreso il sottoscritto, ma non è per vantarsi...), avevano già realizzato essere la prima pietra di un sound che avrebbe presto fatto breccia nel cuore di statunitensi prima, ed europei dopo. La formula è sempre quella: brani da fist pump, machismo esasperato (non piace neanche me, ma fa parte del gioco, un po' come i maiali sgozzati ai concerti dei Watain), una sensibilità pop affidata al solito affidabilissimo produttore Kevin Churko, tutte queste cose rendono 'F8' (indovinate un po'? Si, è il loro ottavo disco) l'ennesima vittoria musicale e commerciale per la band di Las Vegas. Detto che il sottoscritto non aveva apprezzato granchè il precedente 'And Justice For None', forse unico vero scivolone nella carriera del quintetto, il nuovo disco dei FFDP si presenta da subito come un ritorno alla forma dell'ottimo 'American Capitalist', con l'uno-due di "Inside Out"-"Full Circle", e tra pieni e vuoti non si può dire che ci siano brani più filler di altri, anche se sicuramente meritano menzione la tiratissima "This Is War" e la conclusione malinconica di "Brighter Side Of Grey".
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