CREMATORY: TRANSMIGRATION
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26/02/2005Per chi scrive i Crematory sono una delle band più interessanti che la Germania ha saputo generare, all'inizio degli anni '90. Divenuti famosi per il loro "gothic" metal, pochi sanno che gli inizi erano dedicati al più cupo e ferale death metal. 'Transmigration', il primo full lenght album (1993) propone un gruppo alle prime armi si, ma già molto rodato e ben consapevole dei propri mezzi, che mostra tutte le caratteristiche che saranno poi sviluppate negli anni a venire. Quali sono? E' presto detto: per cominciare, la prima cosa che salta all'orecchio è il fatto che in line-up è presente un solo chitarrista, ovvero Lothar Först, che sebbene solo non fa certo rimpiangere un'altra chitarra al suo fianco, data l'enorme potenza del suo sound. Secondariamente ci troviamo dinnanzi a numerose e interessanti parti di tastiera (che prenderanno più corpo in futuro) ad opera della bella Katrin, sebbene su questo primo album siano ancora molto marginali e tutto sommato prevedibili in quanto a soluzioni adottate. Come ogni buon gruppo tedesco che si rispetti, il sound è cupo e roccioso, maschio al 100% con la voce cavernosa del singer Felix e la batteria disumana di Markus (entrambi dei veri e propri personaggi di uno "spessore" notevole.. Scusate la battuta..) veri e propri marchi di fabbrica del Crematory-sound. Ascoltando tutto l'album, non dovrebbe essere difficile individuare nei primi Paradise Lost (e cioè quelli di 'Lost Paradise' del 1990 e di 'Gothic' dell'anno dopo) una certa influenza, magari inconscia ("Victims" ne è esempio) e pur essendo stato registrato ormai più di dieci anni fa, la resa sonora è decisamente più che buona e considero quest'album uno di quelli che pochi conoscono ma che meriterebbero di essere ri-scoperti al più presto. N.B. L'album è stato ristampato nel 2000, quindi ora lo si potrà trovare di più, con una veste grafica rinnovata e sonorità decisamente migliori! Approfittatene!
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