CREMATORY: Antiserum
data
28/02/2014Naturale successore di 'Revolution' (disco della svolta electro targato 2004), l'ultimo lavoro dei tedesconi suscita sensazioni contrastanti che vanno dal patinato e sciacquato goth-metal, al riuscito tentativo di combinare EBM e metal (meccanico groove letale nella danzabile "Kommt Näher" grazie alle tastiere spaziali molto accattivanti), fino alla classica e collaudata formula che unisce voci pulite di contrasto ai growl, a riffoni compressi di electrometal ("Virus", molto Rammstein nel ritornello; curiosità: i pezzi più trascinanti sono quelli cantati in tedesco che corrispondono a dei potenziali hit riempipista nelle goth-disco). Il press kit che accompagna l'uscita del disco parla di hit riferendosi a "Shadowmaker" dove il batterista suona su pattern elettronici di drum machine (come in gran parte del cd); non concordiamo con questa affermazione perchè i brani citati in precedenza hanno maggiore appeal. Il chitarrista, in quanto a chili di troppo se la batte con Dino Cazares dei Fear Factory, e la pesantezza dei riff ne risente in positivo. Sicuramente il disco in questione dividerà la critica e gli ascoltatori perchè il progressivo lascito delle lande dei suoni pesanti (prima parte di carriera) per qualcosa che onestamente abbiamo difficoltà a definire, poichè non prende mai una via chiara e decisa ma si dimena un po' per un verso (plasticato gothic-metal), e un po' nell'altro (tentativo di fusione tra EBM e Metal). Talvolta le tastiere sono troppo presenti e slavano il sound meccanico che continua a conservare la graniticità nelle chitarre. I filler ("Irony Of Fate" per citarne uno) sono il tasto dolente, e per una band così navigata significano abbassamento del voto finale, anche se nel complesso il disco scorre più o meno dignitosamente.
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