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ASTRAL DOORS: EVIL IS FOREVER

data

10/02/2005
80


Genere: Heavy Rock
Etichetta: Locomotive Music
Anno: 2004

Il debut album "Of The Son And The Father", uscito circa un anno e mezzo fa per la Locomotive Music, mi aveva portato a seguire con disinteressato piacere l'attività musicale degli Astral Doors, una di quelle classiche band dal notevole potenziale ma dall'appeal non propriamente esagerato, il tutto a causa di una proposta sonora stantia e particolarmente priva di originalità, legata ad un filone di mercato già saturo di suo e per questo motivo non sempre facilmente esplorabile. Ebbene, alla luce del cd ivi discusso, non posso esimermi dal sottolineare quanto errate fossero le mie esigue convinzioni, le quali hanno finito per svanire a poco a poco dietro alla notevole qualità contenuta in questo "Evil Is Forever". Il lavoro in questione, oltre a vantare una produzione incredibilmente curata ed un'attenzione strumentale assolutamente ammirabile, vede gli Astral Doors immegersi nell'esplorazione mirata delle sonorità hard 'n' heavy tipiche del grande Ronnie James Dio di "Holy Diver", un viaggio che permette così ai musicisti nordeuropei di aggiungere nuova linfa alla loro proposta tinta di preponderanti influssi teutonici. La potenza delle diverse linee sonore, valorizzate da un sapiente concentrato di solida melodia, vengono canalizzate in maniera egregia dalla grande prestazione dietro al microfono del singer Nils Patrik Johansson, ancora più incisivo rispetto al disco precedente ed incredibilmente bravo nel completare un quadro musicale dall'incredibile impatto sonoro. Il perfetto lavoro strumentale, a carico ovviamente dei restanti componenti della band, completa così un discorso dalle numerose note positive, il quale potrà accaparrarsi più di un ammiratore anche tra coloro che solitamente volgono la loro attenzione in direzione di altri lidi musicali. E' assolutamente piacevole vedersi smentito di fronte a prove riuscite e meritevoli come questo "Evil Is Forever", un cd granitico e senza compromessi, ottimo per soddisfare tutti gli aficionados di grandi nomi del passato come il già citato Ronnie James Dio, senza dimenticare i celeberrimi maestri del rock cupo e disagiato, corrispondenti al nome degli imprescindibili Black Sabbath. Una grande conferma, con tanto di cappello.

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