ALLAH LAS: Lahs
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08/10/2019Quartetto californiano alle prese con un il sound tipico dello stato d'oro, ma che sottilmente tipico non è. Rock minimalista, ritmiche appena accennate, ma che sul piano espressivo rifà il verso in maniera personale alla psichedelia meno acida, al pop-rock meno commerciale, al blues meno nerboruto e misterico. Un disco che progredisce per sottrazione giocando spesso la carta del rimando, e che per concezione non punta mai al rialzo. Fattore che influisce sulla riuscita del disco sia in maniera positiva, sia in quella negativa: perchè se è vero che gli Allah Las hanno il talento necessario per tramutare le ispirazioni in emozioni, è anche vero che sul piano creativo non riescono ad andare oltre il proprio giardino, risultando autoreferenziali a lungo andare. Per dire, la ricerca sonora è costante, ma la sensazione che si avverte nel complesso è che i nostri a forza di togliere abbiano eliminato anche in parte gli arrangiamenti che potrebbero fare la differenza, consegnandoci un lavoro che, arrivato al dunque, torna subito indietro. Un quarto disco in studio che ha tutta la parvenza di essere transitorio.
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