BLAME ZEUS: Seethe
data
29/09/2020Un’aura di malinconia e di fascino femminile viene emanata nell’ultima fatica discografica dei portoghesi Blame Zeus. Il loro è un sound tra il rock e il metal, talvolta dalle digressioni heavy, per poi incastonarsi nel progressive e nel gothic. L’interpretazione vocale di Sandra Oliveira è a metà tra il classico heavy e l’appena citato gothic, valore aggiunto importante per l’intero lavoro. Molto interessanti le divagazioni più alternative e progressive dell’album , le cui colonne restano “classiche”, mostrando però una certa poliedricità. Mastodon e A Perfect Circle compaiono a tratti, restando però pennellate sfumate di un quadro solido ed ancorato al concetto metal. Le timbriche di chitarra si discostano difficilmente infatti da un groove conosciuto, mostrando poi nella sezione ritmica e nelle ambientazioni parentesi più fantasiose. Album nel complesso ben suonato, a cui manca forse quel qualcosa in più per rendersi davvero distinguibile. C’è, per tutto il corso di Seethe, l’idea che tra un brano e l’altro ci sia poca diversità, forse per questo suono un po’ monocorde della chitarra che va a “soffocare” tutto il resto.
Commenti