SIGN OF THE WOLF: Sign Of The Wolf
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21/11/2025Magico, epico e potente. In ‘Sign Of The Wolf’ sgorga il suono fiero che ha reso immortali ed epocali album come ‘Holy Diver’, ‘Heaven And Hell’ e ‘Rising’, pietre miliari dell’hard & heavy, con in comune la presenza dietro al microfono dell’indimenticato Ronnie James Dio. Il progetto Sign Of The Wolf, nato per volontà di Bruce Mee, CEO della rivista Fireworks Magazine, in collaborazione con Fredrik Folkare degli Eclipse, recupera quella magia e l’epica maestosità dei classici sopra citati, grazie al coinvolgimento di un parterre di prim’ordine: su tutti Andrew Freeman dei Last In Line, autore di una prestazione vocale prepotente, oltre alle chitarre soliste, decisamente ispirate, di Aldrich e Folkare. La scrittura, di ottimo livello, risalta l’aspetto muscolare e fiero del Lupo, alimentato dal suono magistrale delle tastiere di tre assi dello strumento come Toney Carey (Rainbow), Mark Mangold (Touch) e Steve Mann (MSG), per un album di debutto dalle sonorità affascinante ed in grado di appassionare ascolto dopo ascolto. Freeman canta come un leone in gabbia trascinandosi dietro di sé una band formidabile, attaccando con ‘The Last Unicorni’ fino ad affondare colpo su colpo con le bellissime ‘Still Me’, ‘Rainbow End’ e ‘Murder At Midnight’, con uno spettacolare epitaffio riservato alla solenne tille track. Non possiamo fare altro che augurarci un radioso seguito per questo glorioso progetto: nel frattempo stay metal!


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