ANGBAND: Visions of the Seeker
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20/10/2010Al loro secondo lavoro, nato sotto le benedizioni di Achim Köhler (Amon Amarth, Nevermore e Primal Fear solo per citare qualche band) che ne cura i suoni dal mixer, gli iraniani non convincono affatto. Nove tracce di un classico heavy metal (con note di power) ben oltre i limiti dell’ovvio, massacrato dal cantato lamentoso (e da sporadiche e poco entusiasmanti growls) di Ashkan Yazdani. L’album è stato prodotto a Tehran dal chitarrista Mahyar Dean, anche unico autore di musiche, testi e dell’artwork da videogioco di serie C che disadorna l’album. Ci sarebbe la dolente "Forsaken Dreams" (che insieme alla breve coda conclusiva "Astral Hallucinations" è quanto di meglio il gruppo sappia offrire all’ascoltatore) a risollevare le sorti di un mediocre lavoro ma, puntualmente, l’interpretazione di Yazdani è semplicemente nauseante. Pur apprezzando il coraggio degli Angband di sfidare leggi assurde che, in quanto heavy metal band, li bollando come fuorilegge nella loro patria, è difficile aggiungere qualcosa di più senza ripetere quanto già detto. Semmai suscita appena un sorriso ironico la definizione che da l’etichetta del genere suonato dalla band: Power/Prog Metal. Dimenticare e subito.
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