KRILLOAN: Emperor Rising
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17/02/2023I Krilloan sono all'esordo sulla lunga distanza, dopo un EP di due anni fa ben recepito. Band multinazionale, pur avendo base in Svezia contano un solo elemento di questa nazionalità. Il loro lavoro non si presta certamente ad equivoci, partendo subito di gran carriera con la prima traccia, "Prince Of Calendor", e le coordinate stilistiche non cambiano di una virgola (a parte l'interludio di poco più di un minuto costituito da "Return To Meldiboné") fino al quinto pezzo compreso: doppia cassa quasi costante, chitarre e testiere che duellano furiosamente e un cantante capace di raggiungere vette celestiali, per giunta intento a dimostrarlo il più spesso possibile, il tutto condito da parti corali pompose e coinvolgenti. Le tre tracce conclusive sono caratterizzate dalle stesse, identiche coordinate, offrendo quindi a chi apprezza il genere un'opera tecnicamente apprezzabile e dal sound trascinante. Rimane "Break Of Dawn (Brothers In Arms)" fuori dal contesto: una power ballad apprezzabile sia in se (può ricordare brani simili ad opera dei Blind Guardian, anche perchè Alex VanTrue ricorda, quando si mantiene su un registro più basso, proprio il vocalist dei tedeschi) sia perchè spezza l'uniformità del lavoro almeno in una occasione. Proprio quest'ultima è probabilmente l'aspetto meno lusinghiero del lavoro: tutto risulta, ancorchè apprezzabile, piuttosto monotono. Un album di heavy/power metal più che buono, ma che non aggiunge niente di nuovo ne ha la varietà e qualità per ergersi al di sopra di tanti altri validi prodotti del genere.
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