MADBALL: LEGACY
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12/09/2005Tornano i Madball, paladini insieme a gente tipo Agnostic Front e Cro-Mags del New York Hardcore (senza questi personaggi gruppi come i Most Precious Blood starebbero lavorando in fabbrica adesso) più integerrimo, di quel suono sanguigno e di strada che tanto ha significato per centinai di band. Dopo un breve capitolo su Epitaph i quattro statunitensi si sono accasati sotto l’egida Ferret/Roadrunner, sfornando un disco che potrebbe sintetizzare in musica il detto ‘tanto fumo, poco arrosto’, al contrario però. Sedici proiettili di puro hardcore newyorkese che fin dagli esplicativi titoli fanno capire con chi si ha a che fare (“100%”, “Hardcore Pride”, “Hardcore United”) supportati da una produzione sublime nel far risaltare i suoni di chitarra che rendono giustizia ai poderosi riff macinati da Mitts, e alle infuocate tonsille di Freddy e del mastodontico Hoya, bassista di razza e backing vocals al fulmicotone. Non ci sono brani realmente sottotono in tutto il corso del platter, vista anche la furia con cui si susseguono; da citare sono senz’altro l’opener “Adapt And Overcome”, “Heavenhell”, la title-track e il quartetto conclusivo “100%” (cantata in spagnolo), la brevissima scheggia “Hardcore Pride”, “H.C. United” e “Worldwide”, un vero e proprio inno di arrivederci indirizzato a tutti gli hardcore freak sparsi per il mondo ‘from New York to the West Coast, all across the land overseas to Europe and Japan, Australia to New Zealand To South America’. Perché è chiaro che i Madball sono qui per rimanere, fieri e coerenti, un mosh pit che accoglie a braccia aperte i fan e un enorme dito medio indirizzato ai detrattori.
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