TORTURE SQUAD: HELLBOUND
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29/08/2008Dal Brasile c'è sempre da aspettarsi qualcosa di buono, e non parliamo di calciatori, ragazze da calendario o presidenti operai. La patria dei Sepultura, dei Sarcofago e dei Krisiun ci propone la nuova uscita di una band in realtà attiva da molti anni, ma che da poco si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie alla sua vittoria al concorso Metal Battle del rinomatissimo Wacken Open Air. E non che i nostri non se lo siano meritato, eh. Quello che si può sentire in 'Hellbound', è un thrashettone ipercazzuto, tecnicissimo e potente, che non sbaglia neppure un colpo (tranne ovviamente se si hanno pretese di originalità a tutti i costi). Pesantemente influenzati da Slayer, Testament e dai primi lavori di una certa band di Belo Horizonte fondata da due fratelli, i quattro metallers di San Paolo ci fanno sentire un thrash metal veloce e violentissimo, riffoso e con qualche spunto technical alla Sadus o Coroner e vari inserimenti acustici. Quindi chi si approccerà a questo disco-mazzata si ritroverà addosso i riffoni dell'axeman Augusto Lopes, scanditi dagli stop&go di basso e batteria e, di tanto in tanto, qualche preziosismo strumentale che rende il tutto ancora più apprezzabile, e per capire cosa intendiamo basta dare un ascolto alla violenta mazzata Chaos Corporation oppure alle geniali The Beast Within e Man Behind The Mask. Molto bene anche le linee vocali, aggressive e potenti quanto basta, ora in growl, ora in un più veloce e marcio screaming. L'unico neo che si potrebbe trovare è una certa ripetitiività della proposta, che a lungo andare rende l'album troppo uguale a se stesso, e il delizioso arpeggio acustico della strumentale The Four Winds non aiuta più di tanto. Ma d'altra parte, ho serissimi dubbi che gli amanti del genere non apprezzeranno una band come i Torture Squad. Quindi, cari lettori, sapete già cosa fare. P.s. In Europa il disco è distribuito dalla Wacken Records.
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