DIE HARD: NIHILISTIC VISION
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05/01/2010Mamma che cattivoni questi metallarozzi svedesi, che esordiscono con un album che, temiamo, poteva uscire tranquillamente venticinque anni fa senza destare alcun sospetto. Invocazione satanica nell'intro, una signorina che ansima in un brano, bombardamenti in un altro, borchie, sguardi truci e gestacci in copertina, monicker tratto da un brano dei Venom, crocifissi capovolti nel logo. Insomma, gli elementi per piacere ai più conservatori ci sono tutti. Il genere proposto dai ragazzi è un grezzissimo e immobilista Thrash/death a là Celtic Frost, Possessed, insomma secondo lo stile che tanto spopolava nei primi anni Ottanta. Composizione semplici, grezze, ritmate, coretti stonati e 'virili', solistica a dir poco ingenua nelle sue primitive melodie. Se ne potrebbe parlare per ore, quindi immaginiamo abbiate capito perfettamente che razza di disco sia 'Nihilistic Vision'. Da segnalare soltanto l'ultima traccia, lunga e col nome improponibile di "Death Chasing The Flock Of Mortals", che per quanto non diversa dal resto del disco, per quanto l'attacco somigli fin troppo a quello di "Orgamsatron", si rivela un pezzo interessante, l'unico che finirà nell'I-pod del sottoscritto, probabilmente. Un buon esercizio stilistico, potremmo dire una mezza ruffianata per accattivarsi i favori di una buona fetta di metallari, cioè quella degli eterni nostalgici. Fatto sta che dove mancano tecnica e originalità (purtroppo no, avere dietro le pelli Håkan Jonsson dei Watain non aiuta), non scarseggia l'attitudine, la capacità di appellarsi a un certo pubblico, forse con un linguaggio un tantino superato, ma ancora capace di fare breccia nel cuore di molti. E poi, resta la curiosità di ammirare i Die Hard in sede live, dove abbiamo ragione di credere che non deluderanno. Questo è, se vi pare. P.S. Disponibile anche in lp a edizione limitata.
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