VADER: NECROPOLIS
data
23/08/2009Se me l'avessero detto non ci avrei mai creduto. E se non fosse per il monicker ben visibile penserei tutt'ora che si tratti di un qualche inedito del Novanta-Novantadue o giù di lì. Perchè è direttamente da quel periodo, se non addirittura dalla decade precedente, che i maestri del Death made in Polonia vanno ad attingere per questa nuova uscita. Formazione completamente diversa, fatta eccezione per l'inossidabile vocalist Peter, che vede tra gli altri Vogg dei Decapitated in veste di axe-man. Mauser ha preferito (e non solo musicalmente) una cantante goth con davanzale agli intricati e durissimi riff dei Vader e Daray una band di sicuro successo commerciale, pertanto Peter ha ritenuto di dover pubblicare un album che più old school non si può. Quindi echi Venomiani, riff Slayerani, influenze dalla primissima Florida e Svezia, con la sola produzione rimasta fedele ai canoni dei polacchi. Ma per il resto si tratta di undici tracce (due o tre delle quali semplici intermezzi) brevissime e prive di fronzoli, che scatenano sull'ascoltatore un Death metal privo di compromessi carico di riferimenti al thrash ottantiano più marcio, Celtic Frost e Possessed su tutti. L'album non è da buttare (anche se esiste di meglio, i Bulldozer per esempio), però fa davvero strano sentire quelle ritmiche così semplici, quel basso così lineare, tutta questa vecchia scuola da chi ha sempre spaccato sederi fin dall'inizio. E' vero che non "old school" non è sinonimo di noioso e vetusto, se la band riesce a fare differenza. In 'Necropolis' non accade, per esempio, almeno non nella misura che ci si può aspettare dai polacchi. Uno sfizio momentaneo? Una scossa di assestamento? Un nuovo corso? Staremo a vedere... P.S. Insieme all'album è compreso il Dvd 'To Live!' con lo show a favore dei familiari di Vitek (R.I.P.) e dei Decapitated, oltre alle cover "Black Metal" e "Fight Fire With Fire", rispettivamente di Venom e Metallica.
Commenti