FLESH MADE SIN: THE AFTERMATH OF AMEN
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06/08/2009Uscito in sordina l'anno scorso e ristampato quest'anno (sempre in sordina, temo), 'The Aftermath Of Amen' è il secondo disco dei thrasher olandesi di cui, personalmente, non avevo mai sentito parlare ma che sarebbero, stando a ciò che dicono, uno degli act più importanti dei Paesi Bassi. In concreto, dietro al faccino sbarbatello del guitar/vocalist belloccio c'è una band che picchia pesante, attingendo dal meglio del thrash metal più incazzato degli anni Ottanta, Kreator e Slayer su tutti. Insieme a infarinature di swedeath e persino black in certi passaggi. I più furbi lo avranno già capito: questi non hanno personalità. Cavolo, non vi si può nascondere niente! Eh si, perchè tra riffoni tiratissimi che vanno a pescare direttamente dalla ridente Gothemburg, assoli dalle melodie elementari, qualche ritmica thrashettona e linee vocali uscite direttamente da un disco dei Dark Tranquillity, qui c'è davvero poco di veramente interessante. Si vabbè, pestano abbastanza, si presentano con una produzione professionale, magari suonano anche bene, ma dove si è mai visto un gruppo thrash che riesca ad annoiare? Se c'è, magari sta aprendo il concerto a un gruppo funeral doom finlandese che esordirà con una cover di "Walkin On Sunshine" lunga diciassette minuti. Mi auguro non siano i Flesh Made Sin.
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