SIEGES EVEN: THE ART OF NAVIGATING BY THE STARS
data
11/10/2005Mente e cuore nel ritorno dei progster tedeschi. Mente e cuore, molto cuore più di quanto fatto intravedere in passato in album così assai prossimi alla perfezione
concettuale. Con i fratelli Holzwarth a dettare legge alla sezione ritmica, il funambolo e redivivo Steffen alla chitarra, ed il nuovo ingresso, il singer Menses in grado di giocare un ruolo primario apportante grazia ai brani in virtù della sua timbrica limpida e melodiosa. Otto anni sono tanti dall'ultimo disco in studio, ma
"The Art Of Navigating By The Stars" rende quasi nullo questo vuoto alimentandosi dell'assenza stessa. Ed otto sono le composizioni per oltre un'ora di musica d'alta scuola, progressive tra rock e metal che non nasconde la maggiore fonte di ispirazione della band già ben fortemente intravista in album come "Sophisticated", ossia i Rush.
Ma anche un disco che si trascina dietro il piglio malinconico di "Steps", evitando l'ostracismo formale e, come si diceva, lasciando ampio spazio ad aperture sonore in grado di allegerire la lunghezza dei brani.
Questo come-back è uno sfavillante itinerario attraverso arrangiamenti e ricercatezze strumentali, un appassionante viaggio attraverso frequenze e "sequenze" complesse ma lineari in cui è possibile scorgere anche l'ombra dei seminali e fondamentali Fates Warning. E strano a dirsi, un disco con pochissime accelerazioni e quasi sempre in down-tempo proprio a tesimoniare quanto sia ricercata più l'armonia che l'esibizione tecnica, un mood riflessivo che lo attraverso completando un opera ricca di fascino e di spunti e sensazioni che affiorano
da diversi punti di vista raggiungendo un equilibrio tecnico-emozionale ragguardevole. Un lavoro in pieno stile Sieges Even, insomma, ma che non campa sugli allori, che cerca e scova una nuova dimensione senza snaturarsi, moderno ed intrisecamente "progressivo" come solo poche prog band sanno veramente essere.
Commenti