RAVENTALE: Bringer Of Heartsore
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17/03/2012Quinto concept album per questa one-man band proveniente dalle fredde lande Ucraine che si sbizzarrisce a trattare quasi tutte le sfaccettature che il black metal ha sviscerato da quando è stato definito come tale, finendo per essere classificata come depressive black. Il disco si divide in due capitoli entrambi i quali si aprono con l'oltranzismo controllato cantato in screaming di "Anything Is Void" e "The last Afterglow Burned"; nelle restanti tracce è la malinconia a farla da padrona, avendo come principale alleato le tastiere che disegnano atmosfere decadenti aggraziate da passaggi acustici e progressive (che riportano alla mente i Fates Warning) molto pertinenti in "Twilight, The Vernal Dusk" e "Breathing The Scent Of Death che mitigano il riffing aspro fino a suggellare il quadretto con dosi di notevole industrial black in "These Days Of Sorrow" e "Detachment And Solitude" (arricchite da epici riff di Katatonia e Shining - quest'ultimi massima espressione del depressive black metal), sfaccettatura a noi più gradita. Disco dalla produzione ed esecuzione notevole, come già ribadito in altre recensioni riguardanti le band provenienti dall’area sovietica le idee in ballo sono quelle delle band cardine del sottogenere, ma questo non inficia assolutamente la validità del risultato finale, o la fluidità dell'opera anche perché trovare oggi qualcosa di originale è come cercare un ago in un pagliaio.
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