OFDRYKKJA : Gryningsvisor
data
08/11/2019Sguardo sfuggente, malinconia che riga un volto dai lineamenti delicati, contemplazione in un luogo pregno di ricordi. Cadiamo in un silenzio assordante, vento gelido nel quale ci conficchiamo, caduche speranze inghiottite che echeggiano nel vuoto. Così vi raccontiamo della terza fatica in studio degli svedesi Ofdrykkja, progetto attivo dal 2012 e che regala questo terzogenito in studio. Depressive black metal il loro, minimale approccio vocale, maschile e femminile, a raccontare un sound altrettanto parco in cui regna sovrana l’emotività, frugale contesto in cui ci accucciamo. Diventiamo ombra che aderisce ad un remoto angolo, solitudine nella quale rifuggiamo e che regala pace. Volteggiamo tacitamente in un vuoto che sublima in tregua, rabbia che ci ha ferito e dalla quale ci allontaniamo. Amarezza non ci abbandona, ma non ci dilania più, così assaporandone l’amara memoria, cicatrice che sfioriamo e i cui solchi rappresentano emozioni incancellabili. Gryningsvisor è così un classico lavoro depressive black, con sfumature acustiche folk/pagan e delle leggiadre voci femminili a metà tra il dark rock e il gothic. Non viene inventato nulla di nuovo, ma l’intensità degli svedesi è tangibile sin dai primi ascolti, il cui limite per alcuni sarà il minimalismo stesso del genere. Full-length si nutre di quel senso di impotenza a cui la misantropia si affaccia, isolamento intellettuale e di valori al quale non si riesce a trovar rimedio, se non con l’abbandono. Ridondanza delle armonie e delle strutture calza perfettamente con stati d’animo uggiosi, uscita che sarà apprezzata strettamente dagli amanti del genere, pur ravvisando, per onestà intellettuale, alcune interessanti divagazioni celtic/folk che potrebbero stuzzicare anche altre orecchie. Auspichiamo che arrivi quel tratto di personalità che ad oggi latita completamente, così da permettere un definitivo salto di qualità.
Commenti