RAVENTALE: AFTER
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05/02/2011One man band ucraina alle prese con un black/doom derivativo anche se intenso. Anche abbastanza disomogeneo a dire il vero, il che non è affatto un male, anzi. Questo quando l'ispirazione di fondo è impregnata con convinzione nelle fondamenta dei brani, ma sa evolversi, progredendo verso orizzonti più ampi. Così si passa dal doom funereo al black minimale, al black sinfonico che ricorda i Dimmu Borgir - "Flames" - anche se chiaramente meno laccati e pomposi. Le idee di Astaroth sono solide, si manifestano attraverso un'esecuzione colma di personalità, ed in particolare dall'evidente intenzione di non stagnare in uno stile delineato, ma guardare oltre senza mai snaturarsi. Almeno per il momento. Cosa che si evince anche dalla sempre "breve" durata dei suoi lavori: trentacinque minuti di decadenza sonora, di inflessioni oscure ora rabbiose e putrescenti, ora riflessive ed atmosferiche che forse non sono appoggiate a dovere da un'ugola dai toni troppi acri e poco profondi. Poco male, però, perchè "After" è un lavoro che nel complesso rapisce, si lascia ascoltare più volte anche di seguito e lo fa con una certa ambizione.
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