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SHINING: IX- Everyone Everything Everywhere Ends

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15/05/2015
70


Genere: Depressive Black Metal
Etichetta: Season Of Mist
Distro:
Anno: 2015

Un bel contrattone con la Season Of Mist per la nona fatica di Niklas Klavforth (unico membro rimasto della formazione originale nonchè mente 'malata' dietro al progetto Shining), ed ecco venir fuori delle ballate con tanto di arpeggi acustici minacciosi che come nell'intro di "Inga Broar Kvar Att Bränna" immediatamente riportano alla mente i Metallica di "One"; il filo conduttore che permea tutto il disco è la costante alternanza tra parti acustiche, spaccati progressive (grandioso il finale di "Framtidsutsikter") e sfuriate industrial black. A questo punto la domanda sorge spontanea: avrà venduto l'anima al dio denaro commercializzando il proprio sound? la risposta è: No perchè il suo lato oltranzista fatto da mid tempo di industrial black metal ricompare più preponderante che negli utlimi lavori a dissipare tutti gli intro che a primo acchitto potrebbero stridere con ciò che spesso ha dato in pasto alle nostre orecchie. Il progressive thrash/industrial black tirato di "Människotankens Vägglösa Rum" e "Vilja & Dröm", la modulazione della voce capace di passare da rabbia repressa a toccante malinconia, tutto il ventaglio di emozioni negative che ha volutamente provato sulla sua pelle, sono tuttora presenti, ma talvolta affiora un po' di noia specie per l'utilizzo di sovrabbondanti parti acustiche. Nel complesso il disco risulta essere meno ispirato (per chi ha ancora nelle orecchie la bellezza cristallina) di 'V Halmstad', ma almeno è tornata più irruenta rispetto agli ultimi lavori la sua anima black metal. Lo attendiamo al varco il prossimo autunno in occasione del mini tour italiano per constatare se dal vivo trasmette ancora la violenza che le cronache raccontano oppure la 'panza chena' ha frenato gli eccessi e mitigato la depressione bipolare che tutte le assurde esperienze personali gli hanno comportato ma non ne hanno fermato la creatività.

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Commenti

  • Frago

    Più squadrato dei precedenti, ma sempre malsano, a differenza dell'ultimo Forgotten Tomb. Grande Niklas, il miglior pervertito del metal estremo.

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