PAATOS: TIMELOSS
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22/06/2005Uscito nel 2002 solo in patria, ma fatto conoscere nel 2004 al mercato europeo grazie all'opera pia della Inside Out, "Timeloss" è il disco d'esordio della band svedese capitanata da due ex membri dei Landberk(Reine Fiske e Stefan Dimle) e completata dai fratelli Nettermalm, Petronella e HuxFlux, rispettivamente voce e batteria. Lo stile dei Paatos è un progressive dai chiarissimi rimandi settantiani, e suggestionato da sfumature jazz, dream-pop e da una sottile vena malinconico-romantica che abbraccia l'intero lavoro. Quaranti minuti suddivisi in cinque brani che spaziano tra trame delicate e sognanti ed intermezzi strumentali ora tecnici, ora emozionanti, aggraziati da cello, flauto e sezione fiati che apportano sensazioni meste ed oniriche alle composizoni. Tutto perfettamente interpretato dalla voce minimale di Petronella che si distingue per la sua caratteristica propensione ad ammorbidire il sound, cosi vicina come impostazione vocale ad Anneke dei The Gathering. Gruppo, quest'ultimo, a cui mi sento di accostare in parte i Paatos come eventuale riferimento concettuale, anche se limita il fascino personale dell'ensemble scandinavo, e oscura il maggior lavoro svolto sugli arrangiamenti. Infatti, "Timeloss" è un disco da scoprire da ascoltare più volte per ottenere un totale coinvolgimento emotivo che potrebbe stregare l'ascoltatore a seconda delle sue predisposizioni d'animo.
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