NAGLFAR: PARIAH
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20/07/2005Nuovo capitolo nella discografia dei Naglfar giunti a dieci anni di onorata attività e orfani del loro vecchio singer che viene rimpiazzato in maniera egregia dal bassista Kristoffer che sfoggia per l’occasione una pelata totale e uno sguardo ancora più truce del solito. Nel corso di questi anni la band svedese ha saputo costruirsi un seguito compatto e fedele, anche se magari non numerosissimo, dando alle stampe album di tutto rispetto come “Vittra”, “Diabolical” o “Sheol” che fondevano sapientemente black metal melodico, death scandinavo e thrash metal, genere prevalentemente abbandonato in questo “Pariah” che si concentra a piombo sull’aggressione tout court, sempre pregna di melodie malinconiche e desolanti, quasi perverse. L’opener “A Swarm Of Plagues”, che segue la breve intro costituita da “Proclamation”, nonostante una song structure di certo non facilissima (caratteristica comune anche agli altri pezzi nonchè di tutta la produzione Naglfar), vi si stamperà presto in testa grazie a dei riff efficaci ed un chorus di facile presa. E’ il tridente di apertura che si fa distinguere di più se si considera che il resto dell’album non raggiunge gli eccelsi livelli di brani quali “Spoken Words Of Venom” e “The Murder Manifesto” ne tantomeno regge il confronto con i vecchi capolavori dei Naglfar, ma poco importa visto che “Pariah” ora come ora è un album pressochè imperativo per ogni appassionato di melodic black metal, e a maggior ragione viste le scarsissime uscite discografiche degli ultimi mesi in questo ambito. Da menzione totale anche l'artwork, splendido e tra i migliori visti di recente.
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