MY DARKEST HATE: COMBAT AREA
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26/03/2006Tornano a farsi vivi i My Darkest Hate, combo costituito da vari ex membri appartenuti a band di spicco della scena metal tedesca come Sacred Steel e Primal Fear. L’ultimo lavoro dei cinque teutonici risale a poco meno di un paio d’anni fa, e in sede di recensione ebbi modo di constatare come il tutto fosse uno scarsissimo esempio di death metal suonato e composto coi piedi, senza capo né coda. Roba da evitare come la peste insomma. Erano dunque consistenti i miei timori nel momento in cui mi accingevo a sfilare il promo dalla sua confezione di cartone per inserirlo nel lettore; mi ero già preparato psicologicamente ad una mezz’ora abbondante di noia, e invece sono stato preso in contropiede. “Combat Area” è un disco che distacca di parecchie distanze il suo orribile predecessore, sia dal punto di vista del songwriting che da quello della produzione, quest’ultima davvero ai massimi livelli. I My Darkest Hate restano ancorati ad un death metal piuttosto classico, di scuola floridiana (palesi le influenze di Deicide e Morbid Angel, senza dimenticare Obituary e la puntatina europea coi Sinister), scandito da ritmiche serrate e riff asfissianti. Spinti da un sound compatto e pulito, i brani riescono a farsi valere con dignità, su tutti l’opener “Enter Combat”, “When Smoke Has Settled” o “They Shall Fall”; decisamente migliorata la prestazione tecnica soprattutto del drummer Klaus Sperling, che riesce perlomeno a tenere dei tempi pseudo-grind senza risultare ridicolo. A questo punto parrebbe tutto rose e fiori, ma viene da chiedersi che senso abbia un disco di death metal ortodosso sufficiente e nulla più al giorno d’oggi, nel mercato di oggi. Riconosciamo ai My Darkest Hate gli sforzi compiuti, ma valutiamo la realtà e diciamolo, che “Combat Area” è un disco piuttosto trascurabile nonostante i buoni episodi contenuti.
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