BLUE TEARS: DANCIN' ON THE BACK STREETS
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26/03/2006E' con grande piacere che, da buon amante dell'hard melodico in genere, mi accingo a recensire la seconda edizione dell'archivio di songs mai rilasciate dei Blue Tears, una serie di brani che fa da seguito a quelli già pubblicati in precedenza dall'etichetta Suncity Records, autrice del da me già recensito ed interessante "Mad, Bad & Dangerous". Nella cassaforte della band australiana, infatti, era ancora presente un gran numero di songs finora rimaste sepolte nel mare dei ricordi, alcune esistenti solo nella loro iniziale versione demo, ed altre note magari ai più per essere state riarrangiate e ri-registrate nei vari progetti paralleli del singer Gregg Fulkerson, assumendo così una dimensione differente da quelle in cui erano state partorite. Un buon lavoro di rimasterizzazione dei pezzi ha perciò permesso di poter riapprezzare un'altra importante pagina musicale dei Blue Tears, una band che come poche altre nel mondo ha saputo fare il proprio verso ai ben più celeberrimi Bon Jovi, raccogliendo indubbiamente meno di quello che avrebbe indubbiamente meritato. La registrazione generale dei pezzi, come potrete capire, si muove tra alti e bassi a causa del semplice stato iniziale di demo di alcuni di essi, eppure nonostante ciò il songwriting delle canzoni qui proposte risulta nettamente superiore a quello intravisto nelle composizioni inedite del precedente "Mad, Bad & Dangerous", sfiorando in molti casi livelli qualitativi egregi. In due parole, giusto per tagliare la testa al toro, le sensazioni e la carica che il sottoscritto ha tratto da un cd come quello in questione è paragonabile forse solo a quella dei grandi lavori dei Bon Jovi, visto e tenuto conto del grande pathos emotivo contenuto in pezzi come la frizzante "Summer Girl" e la vivace "A Date With Destiny", due song in cui è evidente tutta la voglia di rock party simbolo di un intero decennio. Ma se il vostro cuore tenero ha bisogno delle classiche ballad strappacuori per sognare e prendere il volo, ecco che le dolcissime "Small Town Dreams" e "Dream Of Me" arrivano a colpire soavi come una freccia di cupido, lasciando nel cuore quella tipica pesantezza da broken-hearted che solo i grandi artisti riescono a provocare. Il consiglio personale del sottoscritto è quello di fare assolutamente vostro il cd in questione, un album che, nonostante gli evidenti alti e bassi dovuti a delle registrazioni di tanto in tanto precarie, saprà emozionarvi ed intrattenervi come nella migliore tradizione dell'hard melodico ottantiano, denso di soavi melodie e di sorridente carica sonora. Il tutto a patto che non odiate i Bon Jovi, caso in cui sarebbe meglio passare oltre senza pensarci sopra.
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