MISANTHROPE: IrréméDIABLE
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14/09/2008La complessità stilistica è un elemento pressochè fondamentale per determinare il valore di una band. Questo concetto, per quanto largamente condiviso, non va necessariamente assunto come un archè, ma bisogna esserne ben consci, in particolare per poter comprendere gruppi come i francesi Misanthrope. Personalmente conoscevo da diversi anni il combo transalpino, pur non avendo mai trovato interessantissima la sua proposta, se non negli esordi. E mi trovo costretto ad ammettere che non mi aspettavo certo faville da questa loro nuova uscita, di cui avevo avuto un assaggio tempo fa. E invece sono costretto a dirvi che questo lunghissimo e complesso conceipt album, interamente dedicato alla figura del poeta "maledetto" Charles Baudelaire, ha platealmente smentito le mie aspettative. Interamente cantate in un intellegibilissimo growl francese, le quindici tracce di 'IrréméDIABLE' offrono all'ascoltatore un viaggio avventuroso ed ostico nei meandri della musica più oscura, complessa e in un certo senso disturbante. Si inizia con le oscure melodie di "Les Retourneurs De Pierres", che vede in sè l'accostamento di riff thrash-oriented e synth che ricordano vagamente la proposta degli immensi Nocturnus, rielaborati in chiave perlopiù classica dai francesi. Non si fa in tempo a riprendere fiato che ci si ritrova a dover ascoltare l'apparentemente blando thrash melodico di "Phenakistiscope", che giunto a metà decide di trasformarsi in un sofferto e oscurissimo mid tempos sorretto da synth superlativi che gli conferiscono un'atmosfera fumosa e tistemente romantica, grazie anche all'intervento di una seconda voce pulita e "disperata". L'album procede dunque in queste coordinate, col suo sound fatto di oscure atmosfere e melodie, passaggi carichi di una finezza tecnica difficilmente immaginabile e tanto eclettismo. Eh si, perchè sfido chiunque a restare impassibile di fronte alla voce-pianoforte "Prodigalitè", al claustrofobico e complicatissimo mid tempos "Fantasia Artificielle", alla maideniana "Le Limbes", per citarne alcune.Per non parlare, poi, di quello che si potrebbe pensare di fronte a vere e proprie perle come le sinfoniche "Le Passager Du Hasard" e "Nevrose", la complessa "Le Maudit Et Son Spleen", l'acustica "Plaisirs Saphiques", l'incredibile basso funkettone di "Ixion", il cupo e minimale doom di "L'Oracle De La Decheance" e la mostruosa "1857", mazzata techno-death piena di richiami thrash che dovrebbe essere conosciuta a memoria da qualunque appassionato del genere. Avrete tutti capito che 'IrrimeDIABLE' non è assolutamente un disco facilmente assimilabile e dal marcato tono èlitario, nell'accezione meno snobistica del termine. Insomma, non è per tutti. Da ritenersi una delle migliori uscite dell'anno. P.S. Disponibile anche una versione limitata con Dvd.
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