CRYING STEEL: Stay Steel
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29/06/2018Dopo il validissimo 'Time Stand Still', secondo album dopo la reunion datata 2006, tornano ad incendiare le polveri i Crying Steel, band bolognese che ha esordito sulle scene a partire dal 1982, da considerare tra i pionieri dell'heavy metal tricolore, e lo fanno nel miglior modo possibile e oltre le più rosee aspettative dando vita ad un lavoro che è bene subito precisare è assolutamente imperdibile per ogni metal fan che si definisca tale. Il sound si presenta davvero esplosivo sin dalle prime battute nell'epicheggiante saxoniana "Hammerfall", ma ciò che colpisce è l'impatto della new entry alla voce, nientepopò di meno che Tony Mills che infonde un entusiasmo davvero virale, e la sua timbrica cristallina, contrariamente a quanto si possa pensare, si adatta a meraviglia al granitico sound hard & heavy del combo, sostituendo come meglio non si poteva un pezzo di storia come Luca Bonzagni. La varietà del sound rappresenta uno degli elementi virtuosi di 'Stay Steel'; pur mantenendo una certa direzione di fondo, all'interno possiamo difatti trovare tempi sostenuti come l'opener sopracitata e "Sail The Brave", o mid tempo piuttosto compatti e dal forte appeal melodico ("Speed Of Light"), anthem battaglieri (“Warriors”, decisamente alla Warlock), inni alla vittoria ("Road To Glory") e altri con reminiscenze tipicamente priestiane ("Blackout" la cui strofa ricorda non poco 'Turbo Lover'), mentre "Raise Your Hell", "Crank It Up" e soprattutto la colata d'acciaio fuso "In The Name Of The Father" ci fanno tornare alla mente i Saxon più strabordanti, quelli di inizio anni '80 per intenderci, e il tutto si rivela assolutamente godurioso per le nostre orecchie. Si diceva di Tony Mills, qui non possiamo esimerci dal rimarcare una performance esecutiva assolutamente strepitosa (mozzafiato nella ballad "Born In The Fire), nella quale non si avverte il minimo calo di tensione nella quasi ora di durata, a dispetto dei gravi problemi di salute a cui è andato incontro alcuni anni fa, qui sembra attraversare veramente una seconda giovinezza. Tutto procede a meraviglia, i due axeman Franco Nipoti e JJ Frati forgiano una quantità impressionante di riff dall'impatto prepotente all'insegna del metal più genuino, e dei guitar solo ricchi di feeling e forza, cuore e classe, tramandando alle più giovani generazioni il mito di una band dai valori immacolati e che a nostro avviso non ha ancora ottenuto i riscontri che avrebbe dovuto ricevere. Speriamo solo che,'Stay Steel' possa proiettare i Crying Steel nelle classifiche più alte del metallo italiano e non solo. Lo strameritano.
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