IRON FIRE: TO THE GRAVE
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13/02/2009E siamo a tre in tre: tre anni, tre album per i danesi Iron Fire. O per quel che ne resta (sedici cambi di line up in dieci anni sono un record, credo). Quinto studio album, stessa musica di sempre, stesse perplessità: se da un lato non si può parlare di disastro totale, dall'altro vale la pena ricordare che, pur nel tentativo di mantenersi su uno stile riconoscibile e piuttosto stabile, non si va mai oltre un Power Metal scolastico, nè lento nè veloce, nè originale nè del tutto banale. Potenzialità medie, tecnica media, songwriting medio non concorrono certo a mandare la combo nell'Olimpo dei grandi: siamo sempre lì a metà strada, a battere la strada già percorsa da molti altri senza schiodarsi di una virgola. Non siamo ai livelli minimi raggiunti dalla band, ma quando una traccia a metà disco suona esattamente come l'opener, io qualche dubbio me lo faccio venire. Quando poi tutto ciò che un disco ha da offrire è un mediocre insieme di melodie orecchiabili ma non impressionanti su cui si sforza una voce intonata ma inadatta al genere, quando la carica che l'album ha da offrire è rappresentata da un disperato tentativo di sfornare dei chorus tra l'epico e l'ipermelodico, a mio avviso siamo davanti ad un disco che può giusto fare da riempitivo. Non brutto, certo, ma da qui al bello ce ne passa...
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