Ananke: Diary Of An Illusion
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06/12/2010Gli italici Ananke sono approdati dopo due autoproduzioni al loro primo full-lenght per la Underground Symphony. L’album contiene undici pezzi (più una ghost track) di puro power metal di chiara ispirazione italiana (Secret Sphere, Labyrinth, Vision Divine), infatti le caratteristiche principali di questo lavoro sono un songwriting abbastanza omogeneo per tutte le canzoni, una costante ricerca della melodia da parte delle linee vocali supportate da tappeti di tastiere, il tutto corredato da una buona qualità della registrazione. Brani come “Trick Of The Eye” ed “Exile” fanno capire all’ascoltatore che il sestetto ha delle caratteristiche ben delineate nonostante siano al loro primo album. In genere, quando si ascolta un album di una band debuttante, ci si imbatte spesso e volentieri in lavori che presentano novità stilistiche e qualche “azzardo” a livello compositivo che caratterizza lo stile della band: in questo caso tutto ciò non accade, infatti ogni brano è un compitino ben fatto, pulito ed ordinato dove la band ha sapientemente arrangiato le composizioni presentando un lavoro già finito. Purtroppo questo comporta una certa perdita di personalità e l’accostamento ai gruppi power Italici di maggior fama diventa inevitabile. La voce è sicuramente un elemento positivo di questa band: ha una buona espressività nelle situazioni melodiche, mentre in parti dove serve grinta se la cava egregiamente. La sezione ritmica riesce ad essere sempre precisa e mai inadeguata, sostenendo in maniera valida le dinamiche compositive della band. Gli assoli di chitarra sono carichi di tecnica, ma in alcuni casi manca un buon vibrato che darebbe maggiore espressività al lavoro fatto. Gli Ananke sono un gruppo che sicuramente appassionerà chi ama il power italico, dove la melodia regna sia nelle linee vocali che negli arrangiamenti. Dopotutto, non siamo il paese del bel canto?
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