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HUSH: MIRAGE

data

20/11/2006
74


Genere: Melodic Hard-Rock
Etichetta: Raido Music
Anno: 2006

A ben cinque anni di distanza dal proprio ultimo capitolo in studio ("II", rilasciato nel 2001 per la Frontiers Records), i rockers Norvegesi Hush tornano alla carica con il terzo episodio della propria storia discografica, intitolato "Mirage". Il nuovo album vede gli Hush alle prese con sonorità leggermente più moderne e decise se paragonate a quelle intraviste nel precedente lavoro (improntato maggiormente su coordinate di tipico rock melodico), scelta che con ogni probabilità tenderà a spiazzare (almeno inizialmente) i fans acquisiti nel corso della propria prima parentesi artistica. Quella intrapresa in "Mirage" può essere quindi considerata una vera e propria evoluzione stilistica della musica del gruppo scandinavo, il quale dimostra comunque di aver operato tale scelta in maniera consapevole e ben ponderata, caratteristica che tende a rendere meno brusco e più digeribile l'approccio con le nuove sonorità percorse. Dopo ripetuti ascolti quello che fuoriesce dall'ascolto del cd in questione è la convinzione di avere a che fare con unidici brani qualitativamente validi e ben suonati, contraddistinti da un lavoro di produzione non fenomenale ma sufficientemente curato, altro elemento buono a dare risalto a tracce dal sound asciutto ed indubbiamente attuale. Le linee melodiche insite nei pezzi stessi, inoltre, sembrano riflettere fedelmente il quadro sin qui citato, il tutto grazie alla propria peculiare attitudine grigia e malinconica, altra caratteristica tipica delle intenzioni musicali dei giorni nostri. Tra gli episodi migliori mi sento di citare la cupa "When You Fall", aperta da un interessante quanto triste arpeggio, la nostalgica "Walk On Through", scandita da un chorus di assoluto buon gusto, e la soffusa "What Have We Become", quasi una rivisitazione moderna della classica attitudine bluesy. Alla luce dell'analisi ivi effettuata mi sento di consigliare l'acquisto di "Mirage" a tutti gli amanti del sound attuale e tutt'ora in voga, mentre suggerisco ai possessori dei vecchi capitoli della band nordeuropea di effettuare un ascolto preventivo prima dell'eventuale acquisto, così da evitare successive delusioni relative alla già descritta svolta stilistica. Una scelta coraggiosa, di cui solo il tempo potrà confermarcene l'effettiva bontà.

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