HEAVEN & EARTH: HEAVEN & EARTH
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16/11/2006Quello degli Heaven & Earth, monicker sotto il quale si cela l'operato del bravo axeman Stuart Smith, è un progetto nato nel 1998 grazie al coinvolgimento di una serie di ospiti illustri da parte di Smith stesso, operazione che diede vita ad un album in grado di attirarsi senza mezzi termini le attezioni di gran parte degli aficionados delle classiche sonorità hard-rock e limitrofe. Il risultato di tale progetto fu un debut cd di notevole valenza qualitativa, contraddistinto da un'attitudine hard-rock di classica scuola con chiari elementi blues, caratteristica enfatizzata dalla scelta di guests ben noti all'interno di questa tipologia sonora: sto parlando di personaggi quali ad esempio Glenn Hughes, Joe Lynn Turner, Paul Shortino, Kelly Hansen e Richie Sambora, singers (e nel caso di ques'ultimo musicisti) che hanno apportato al lavoro in questione una classe musicale di assoluto prim'ordine. Per i maniaci dei riferimenti, quindi, quello di cui stiamo discutendo è un cd che trae le proprie radici nella musica di nomi storici quali Deep Purple e Rainbow, il tutto coadiuvato dal grande feeling chitarristico di Stuart Smith, il cui stile prettamente neoclassico si rifà senza mezzi termini a quello del proprio grande maestro Richie Blackmore. Un lavoro di produzione perfettamente in linea con quanto richiesto dai vari brani, inoltre, riesce senza mezzi termini nel tentativo di confezionare al meglio una serie di composizioni dall'alto tasso di songwriting, rese ancora più splendenti di luce propria grazie alle ineccepibili esecuzioni di alcuni tra i più grandi musicisti presenti nella scena rock classica che conta. Ai quattordici pezzi presenti all'interno della tracklist originaria (scevri di inutili fillers riempitivi) vengono inoltre aggiunte due bonus-track nuove di zecca, precisamente individuate nella malinconicamente blues "Still Got The Blues" (un nome una garanzia) e nella vivace "Life On The Line", anch'essa contraddistinta dai classici richiami seventies e dal tipico hammond purpleiano. Proprio grazie a quest'ultima va annoverato l'ingresso del mitico Bobby Kimball (Toto) in una già ineccepibile line-up, altro fattore buono solo a donare classe e blasone ad un cd di assoluto valore. In conclusione per chi si fosse lasciato sfuggire l'edizione targata Frotiers del 1998 quella della Black Star Records rappresenta indubbiamente una succosa ristampa, pronta a rianimare ancora una volta la grande anima rock/blues insita nel profondo degli Heaven & Earth. Da non tralasciare assolutamente, in particolare per gli amanti dei grandi nomi sin qui citati.
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