FROZEN CROWN: Call Of The North
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21/03/2023Quarto lavoro per la band meneghina come sempre capitanata dal duo Giada 'Jade' Etro e dal chitarrista Federico Mondelli (il secondo con la brava Fabiola Bellomo che due anni fa rimpiazzò l'italo/cubana Thalia Bellazzecca). Se nel precedente 'Winterbane' affioravano ulteriori influenze sonore (in particolare un certo melodic death), stavolta la band sciorina un power metal abbastanza canonico, ma sviluppato in maniera impeccabile e tirato a lucido con riff di chitarra al fulmicotone: il livello tecnico è sicuramente molto elevato, si riflette in particolare nelle performance dei due chitarristi. L'opener title track mostra una devozione dei nostri per i Blind Guardian, anche se le tastiere e le orchestrazioni non si mostrano certo ridondanti; "Fire in The Sky" e la successiva "Black Heart" richiamano in maniera decisa Stratovarius e Sonata Artica con le chitarre come di consueto incisive al massimo. "Victorius", pur presentandosi assai lenta nella fase iniziale acustica, esplode in un riff davvero furioso e ricco di epiche emozioni, davvero imponente la prova di Jade che si mostra comunque all'altezza in tutti i brani e il drummer Niso Tomasini che randella a più non posso. Sulla falsariga di 'Victorius' anche "Until The End" che mette in mostra tutta l'esplosività power e davvero avvincente nel refrain pur non dando l'idea di essere particolarmente originale. La parte finale pur non deludendo non mostra il livello espresso nei primi brani, in particolare ci saremmo aspettati in tantino di più da quella che è la suite conclusiva, "Far Away". In generale con questo 'Call Of The North' i Frozen Crown consolidano il proprio standig nel panorama nazionale e non solo, accantonando quasi del tutto alcune posizioni leggermente più estreme e più avventurose, ma ciò che importa è la capacità dei brani nel rendersi decisamente avvincenti e in linea con quanto fatto in passato.
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