ATRITAS: CELESTIAL DECAY
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22/12/2009Gran bel disco questo degli Atitras! Appena è partita la opener, mi son venuti a mente i Grimness italiani. Stessa ricetta: black/death sparato a mille, con stacchi in blast o cadenzati, simil-ultimi Satyricon, per intenderci. Prendere una traccia però, è come esaminarle tutte. "A Religious Wasteland", "Magicus" o "Madness", son tutte figlie dello stesso riff. Ben costruita invece è "Sang Pour La Vie Eternelle", brano che si evolve in una maniera eccellente, e rappresenta sicuramente la vetta del disco in questione. È forse uno di quei casi, in cui mi trovo a dover recensire un disco dove la seconda parte, è meglio della prima; in cui gli ultimi brani splendono maggiormente dei primi. Motivo numero uno sicuramente le chitarre: più idee, più riff incastrati e strutture ben calibrate tra i vari mid-tempos oscuri e lenti (quasi a là Frostmoon Eclipse). Un disco a cui dare la possibilità di ascolto: questo è sicuro.
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