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GOTTHARD: Homegrown - Live In Lugano

data

07/10/2011
70


Genere: Hard Rock
Etichetta: Nuclear Blast
Distro:
Anno: 2011

Difficile commentare questo disco, ci si commuove troppo per tutta la sua durata, quindi facciamo finta che Steve Lee sia ancora tra di noi e che, come avrebbe veramente dovuto essere, questo live ha l'intento di colmare l'attesa prima dell'uscita del nuovo disco. Registrato quasi al termine del tour di 'Need To Believe', la set list è ovviamente incentrata sull'ultima fatica e sul precedente 'Domino Effect', penalizzando così molti brani degli album precedenti ('Lips Service' su tutti). Sia subito chiaro che non siamo di fronte alla produzione di 'Made In Switzerland', sarà stata la cornice (la Piazza della Riforma di Lugano non è di certo l'Hallenstadion di Zurigo), ma la band a tratti appare un po' slegata, eccezion fatta per Steve Lee che appare in piena forma, giocoso con il pubblico, totalmente in voce. Ottimi i suoi dialoghi e "battibecchi" con l'audience, gioca in casa e lo sa, sa bene come esaltare il suo pubblico. Oltre alla sapiente tecnica in suo possesso è un'innata rockstar fino al midollo. Il duello compiuto con Leo Leoni dimostra quanto sia versatile Steve, bravo a non calare quasi mai e non accenare mai ad un momento di stanca. Il live stesso è crudo e non ritoccato il studio, fenomenali sono "Hush" e "Lift You Up", scontato l'omaggio alla sua città in "The Oscar Goes To You" che alla fine risulterà superba per quel che concerne l'esecuzione; ottima anche la recente "Unconditional Faith", mentre "Heaven" colpisce sempre nel segno grazie anche al nostro Nicolò Fragile alle tastiere. Un ottimo album anche se la produzione poteva essere più curata, ma forse va bene così, l'effetto di essere presenti in prima fila c'è, quindi alla fine obiettivo centrato. L'inedito in studio "The Train", buon brano acustico al limite del folk statunitense, non aggiunge più di tanto al prodotto, rimane sempre una bella ballata che solo Steve e Leo sanno regalare. Questa è la parte obiettiva della recensione, con il cuore infranto si piange alla fine di "Anytime Anywhere", veramente toccante il pensiero che Steve non regalera' più nulla del genere. L'Oscar va a te mr. Lee, impareggiabile musicista, fenomenale essere umano. Grazie per le emozioni che sempre ci regalerai ascoltando le canzoni che ci hai lasciato.

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