ZERO HOUR: THE TOWERS OF AVARICE
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25/09/2004"The Towers Of Avarice" nasce nel 2001 ed è il secondo album della metal band californiana Zero Hour.Il cd ha un'impostazione concept: le traccie sono legate fra di loro e rimandano ad uno scenario apocalittico nel quale il progresso ha portato ad una "schiavizzazione" del genere umano, costringendolo a vivere e sottostare a quello che egli stesso ha creato. Contro questa situazione si muove "The Subterranean", una specie di redentore che ha nella distruzione di tutto ciò che è legato al progresso la soluzione di tutti i problemi. I suoni all'interno delle tracce accompagnano lo svolgersi della vicenda con atmosfere cupe e con la voce del vocalist, Rosvold, che a tratti assume uno tono quasi schizofrenico; anche l'artwork della copertina rimanda in maniera diretta al concept con immagini di una decadente città post-moderna immersa nella nebbia (o forse si tratta d'inquinamento?). Il cd passa abbastanza veloce, anche per il fatto che si trattano di soli 45 minuti divisi in 6 tracce, e riesce ad essere nel complesso convincente. I fratelli Tipton (chitarra e basso), che hanno scritto la maggior parte delle musiche, riescono ad ottenere le sonorità giuste per creare un'atmosfera cupa e pesanet, Rosvold sfrutta la voce abbastanza bene e il batterista, Guy, spesso da tocchi quasi marziali al ritmo. La tecnica della band sembra fuori discussione, anche se qualche nota negativa traspare: alcuni passaggi all'interno dei brani sembrano "raffazzonati" creando qualche discrepanza di troppo nell'incedere della traccia stessa. Fra i brani si segnalano "Reflection", l'unica lenta e con sonorità quasi positive, e la title-track, che apre l'album in ottima maniera portando subito l'ascoltatore all'interno del buio mondo creato dagli Zero Hour. In definitiva si tratta di un album discreto che dimostra come gli Zero Hour abbiano la possibilità di dire la loro nell'ambito prog metal. Sicuramente c'è ancora qualcosa da raffinare ma la strada imboccata sembra quella giusta, considerando anche che la creazione di un concept album è sicuramente elaborata e complessa.
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