WITHIN TEMPTATION: Bleed Out
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03/11/2023Questo nuovo album dei Within Temptation arriva senza grosse sorprese, dato che la band ha pubblicato a diverse riprese, già da un paio di anni a questa parte, ben sette canzoni su undici, tre delle quali ("The Purge", "Shed My Skin" e "Entertain You") erano stata persino presentate già nel loro sontuoso show on line del 2021, 'The Aftermath'. Peraltro, proprio questi brani, tutto sommato, per quanto non trascendentali, lasciavano ben sperare circa l'ispirazione della formazione olandese, che invece ci sembra alla fine latitare parecchio nella maggior parte delle altre tracce. Notiamo con piacere come alcuni brani, a livello di testi, dimostrino una precisa presa di posizione da parte della band su temi di grande attualità, come la guerra in Ucraina (così in "We Go To War" e "Wireless") o con riguardo alla situazione delle donne in Iran. Dal punto di vista prettamente musicale, tuttavia, al contrario, il gruppo olandese pare avere ben poche idee, assemblate peraltro in maniera abbastanza scontata. Lo stile, seguendo le tendenze del precedente album "Resist", vira in maniera sempre più decisa verso una sorta di alternative molto infarcito di sonorità elettroniche e con chitarre ribassate. Dal punto di vista vocale, Sharon den Adel opta per un cantato "urlato" molto pop/rock moderno che, a nostro avviso, oltre a risultare piuttosto monotono, non valorizza affatto la sua splendida voce e le sue straordinarie doti interpretative: non a caso, riteniamo tra i più riusciti brani come "The Purge" o "Entertain You", dove la cantante riesce a smarcarsi maggiormente da un approccio di questo tipo. In generale, comunque, non entusiasmano particolarmente le canzoni, incentrate sulla ricerca spasmodica di melodie azzeccate, ma nella maggior parte dei casi queste faticano ad essere realmente accattivanti (mentre questa è sempre stata invece una caratteristica della band). Tra i brani inediti abbiamo apprezzato un po' più rispetto agli altri "Unbroken", ma siamo comunque ben lontani dalle migliori produzioni del gruppo olandese. Peraltro, non ci è piaciuto particolarmente neppure il mixaggio, che tende ad accentuare effetti come il riverbero, per poi comprimere troppo la voce nel ritornello, al punto da dare in certi casi persino l'impressione di essere un po' calante. In conclusione, nonostante alcune pecche, non arriviamo a dire che "Bleed Out" sia un disco da buttare e tra le canzoni si possono ritrovare anche alcune buone intuizioni però, oltre al fatto che ci hanno lasciato parecchio perplessi diverse loro scelte stilistiche, dal punto di vista qualitativo non rappresenta certamente i migliori Within Temptation e ci saremmo aspettati, in tutta sincerità, un ritorno da parte loro decisamente più sontuoso e convincente.
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