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DARKTHRONE: THE CULT IS ALIVE

data

02/03/2006
69


Genere: blackcore
Etichetta: Peaceville
Anno: 2006

Quando seppi che i Darkthrone si erano (ri)accasati presso l'ingese Peaceville (che ricordo essere la loro prima label del gruppo, quella degli album storici) avevo ben sperato di un certo ritorno alle origini, visti anche certi segnali anche dall'ultimo album 'Sardonic Wrath'. O meglio, avevo sperato di un certo ritorno dei Darkthrone a quel modo di fare BM veramente azzeccato come sul celebre album 'Panzerfaust', così influenzato dai Celtic Frost e catacombale. Invece niente. Ted Skjellum (AKA Nocturno Culto) e Gylve Nagell (AKA Fenriz) ormai hanno imbracciato la strada del blackcore, evil rock o qualsiasi altra stranezza letta in giro di quesi tempi e da lì, a ragione o a torto, non intendono schiodarsi. Quindi anche su 'The Cult Is Alive' (titolo che é tutto un programma) é lecito aspettarsi una massiccia dose di Motorhead incattiviti dalla voce di Nocturno Culto e dalla produzione scarsissima del duo, vero landmark di tutte le passate releases: schitarrate a due o tre accordi, batteria il più delle volte di una piattezza incredibile e un tanta attitudine e sonorità tipiche del punk (notare l'attacco di "Atomic Coming" o "Tyster pa Gud") sono evidenti in quasi tutte le composizioni, eccezion fatta forse per l'opener track "The Cult Of Goliath" leggermente più metallica sulla falsariga dei cugini Carpathian Forest e per l'accoppiata "De Underjordiske" e la finale "Forebyggende Krig" molto lente nell'incedere e di frostiana memoria, la seconda oltre a ciò presenta anche un bell'assolo (con qualche stonatura a dire la verità) che termina la canzone, e con essa, l'album stesso. Si, avete letto bene, sono presenti assoli di chitarra (!!) e perfino parti con voce alla Tom Warrior (ascoltare "Graveyard Slut" per credere...). Certo alla luce di tutto ciò e dopo numerosi ascolti di questo album come di tutta la discografia precedente mi sorge un dubbio: che i Darkthrone abbiano da sempre giocato con l'ascoltatore, e dopo aver realizzato un album DM nel lontano 1990 (quel 'Soulside Journey' scopiazzato qui e là) che non ebbe fortuna, montarono sul nuovo carrozzone scintillante del BM guidato da Euronymous che tanta fama (e soldoni) gli portò? Ora come ora, adornati da un'aura nera che li ha fatti assurgere al rango di veri e propri eroi da idolatrare (c'è gente che ci va in Norvegia apposta per conoscerli....) i Darkthrone potrebbero registrare anche un album di rottini e pernacchiette che verrebbe considerato immancabilmente troo... Pensateci su...

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