WINTER'S VERGE: ETERNAL DAMNATION
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01/04/2008I ciprioti Winter's Verge, dopo un demo ed un full lenght autoprodotto, approdano alla LMP per la pubblicazione del loro debut ufficiale. L'area greca raramente mi ha dato delusioni, ed anche questa volta si conferma una regione prolifica: fin dal primo pezzo, la title-track dell'album, si capisce infatti che la band ha un'ottima mano di carte da giocarsi. Forti di un Power Heavy di matrice centro e nordeuropea, in qualche misura avvicinabili ai loro "vicini di casa" Innerwish (anche se meno smaccatamente melodici), gli Winter's Verge propongono un prodotto di buona qualità e dall'impatto a metà tra un discreto peso ed una buona dose di orecchiabilità: nè troppo nè troppo poco, come si suol dire. "Eternal Damnation" è infatti un undici tracce in cui perdersi, dando una bella iniezione di fiducia all'impianto (tradotto: ALZATE QUEL MALEDETTO VOLUME!), esplorando sessioni ritmiche potenti e quadrate ed assaporando chitarre ipnoticamente scolarizzate, mentre un vocalist dalla timbrica versatile e convincente fa da guida. Tra i riferimenti diretti possiamo cogliere passaggi alla Sonata Arctica o alla Hammerfall, ed anche altri, ma senza mai avvicinarci tanto da poterli accomunare in maniera netta ad una scuola ben precisa. In pratica siamo davanti al classico gruppo che se da un lato non inventa nulla di nuovo, dall'altro riesce a reinterpretare in maniera personale e suggestiva un genere ben definito, ma ancora in grado di stupire ed affascinare. Non ci sono sbavature, non ci sono esagerazioni in manie di patetica grandiosità: solo puro e semplice Metal diretto che nasce dall'anima, di quel tipo che anzi, con le minime imperfezioni che fanno qua e là capolino, mostra quanto di viscerale ed introspettico ci sia nei pezzi. Pezzi come 'Get Me Out' o 'A Secret Once Forgotten' mostrano chiaramente come una creazione tutto sommato semplice possa essere manifestazione di pura ispirazione, mentre la conclusiva 'Suicide Note' è un intrigante saluto, una chiusura in inversione di rotta, un momento di raccoglimento che fa apprezzare ancora di più il resto del disco. In un mercato sovraccarico di gruppi che non propongono nulla di nuovo nè di interessante, questa è una band che mi riprometto di tenere d'occhio: se questi sono gli inizi, il futuro potrebbe riservare grandi sorprese.
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