HOUR OF 13: The Ritualist
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14/02/2011Con una certa emozione mi accingo a recensire questo nuovo lavoro degli Hour Of 13, progetto nato nel lontano 2006 dalla mente di Chad "Drathrul" Davies, e che sin dagli esordi si è sempre donato anima e corpo nella ricerca di un sound che, sebbene sia sempre dannatamente legato al passato, possa risultare comunque accattivante e personale. Ed infatti ascoltando dei lavori come questo è impossibile non ripensare alle vecchie sonorità che hanno reso grandi ed indimenticabili gli anni '80. 'The Ritualist' è un viaggio allucinante attraverso un mondo dominato da una lenta, dolorosa ed inevitabile agonia. Il gruppo ha deciso di regalarci dei brani composti da una quantità innumerevole di riff semplici, ma al tempo stesso mai noiosi e scontati che non possono non richiamare alla mente i maestri Sabbath. Si parte subito in quarta con la grandiosa "The Gathering" che serve da apripista per l'irrompere delle maestose e magistrali "The Ritualist" e "Possession", due autentici macigni di doom allo stato puro inframmezzate dalle potenti ed energiche "Naked Star" e "Demons All Around Me". Citazione a parte sicuramente merita "The Crawlspace", brano lunghissimo che grazie a degli azzecatissimi e repentini cambi di tempo, ed alle melodie dannatamente impregnate di malinconia, è la perfetta conclusione dell’incubo creato dagli Hour Of 13. Alla quadratura del cerchio collabora anche una produzione semplicemente perfetta e maniacale che non ha lasciato nulla al caso. Anche se ora i soliti detrattori penseranno di trovarsi di fronte al solito prodotto che ricalca pedissequamente i clichè del genere, io posso senza alcun dubbio affermare che siamo di fronte ad un'autentica pietra miliare del genere che non potrà non essere presente nella discografia sia degli amanti del genere, sia di coloro che amano la bella musica. Quella, per intenderci, che non passa mai di moda.
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