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VINTERSORG: HEDNISKHJARTAD

data

25/09/2002
80


Genere: Viking Black Metal
Etichetta: Napalm Records
Anno: 1998

Ultimamente si è molto parlato di Vintersorg, in parte grazie al suo impegno come vocalist dei grandiosi Borknagar, ma soprattutto grazie al successo riscosso dal suo ultimo lavoro ("Visions From The Spiral Generator"). Questo "Hedniskhjartad" è il primo lavoro per l'artista svedese (con lyrics interamente scritte nella suggestiva lingua madre), un mini-cd di cinque pezzi dove la parte del leone la fa Vintersorg stesso, che scrive la quasi totalità della musica e dei testi oltreche suonare quasi tutti gli strumenti ed occuparsi, ovviamente, anche delle parti vocali. Come recita la presentazione contenuta nel libretto del cd, si tratta di brani molto vecchi, concepiti nel 95 da Vintersorg nella sua prima band i Vargatron. Nonostante questo si rimane subito colpiti dalla freschezza dei pezzi oltreche dagli arrangiamenti, curatissimi in ogni passaggio, ma soprattutto non si può fare a meno di notare come pur trattandosi di un esordio la scrittura musicale risulti già personale ed accurata. Questo mini cd appartiene alla prima fase del progetto Vintersog, legata ad un viking black metal molto epico e dai marcati influssi folk, che a tratti può ricordare gli Ulver di "Bertgatt": a dominare sono le clean vocals, solenni ed evocative di Vintersorg, mentre lo screaming black viene utilizzato solo per enfatizzare i passaggi più veloci e violenti. L'apertura di "Hedniskhjartad" è affidata alla bellissima "Norrland", che dopo un' evocativa introduzione acustico-sinfonica, si apre ad un viking metal epico e raffinato; la successiva "Stilla" è caratterizzata ancora da soavi ritagli acustici (su cui si adagia eterea la voce dell'ospite Cia Hedmark) alternati ad impennate elettriche, che Vintersorg conduce con piglio sicuro; "Norrskensdrommer" vive dell'alternanza tra una parte mistica ed emozionale e passaggi black al fulmicotone, dando modo al genietto svedese di mostrare tutta la sua capacità nell alternare superbe clean vocals a screaming black efferatissimi; chiudono "Hednarden" e "Tussmorket" entrambe in perfetto equlibrio tra epicità, grazia e cattiveria black. Ciò che emerge, in definitiva, già da questo primo passo discografico è il ritratto di un artista completo e maturo: ovvio non tutto è perfetto; la voce di Vintersorg seppur già sufficientemente sviluppata, non ha ancora l'estensione e la maturità espressiva mostrata nelle ultime releases, così come l'uso della drum machine finisce per inficiare una musica che vorrebbe essere genuina e puramente emozionale. Ciò non toglie che "Hedniskhjartad" sia un acquisto obbligato per qualsiasi fan di questo grande musicista, oltreche un disco consigliato per chiunque ami il lato più emozionale e naturalistico del black o semplicemente voglia avvicinarsi a questo artista.

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