FORTÍÐ: Pagan Prophecies
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04/10/2012I Fortid sono una band superiore. Si, siamo troppo espliciti, ma d’altronde quando si ha a che fare con una formazione di questo spessore c’è poco da girarci intorno alla ricerca dell’aggettivo migliore per rappresentarli. Vi chiederete come mai tutto questo rispetto? Presto detto; quando una band inizia la propria carriera musicale con una trilogia sul Völuspá, ovvero la bibbia della mitologia norrena, si capisce quanta personalità e passione abbiano questi cinque norvegesi nei confronti della musica e delle loro origini e tradizioni. Tre album di assoluto livello che non dovrebbero mancare in una discografia che si rispetti. Ma è ora di voltare pagina, e dalla creazione del mondo secondo i poemi dell’Edda poetica si passa alle profezie pagane. Ed anche qui l’ispirazione ai Nostri non è mancata visto il risultato finale inciso. Questo 'Pagan Prophecies' è uno splendido esempio di norwegian black metal incastonato tra l’epicità dei primi Enslaved, e le architetture tastieristiche dei Borknagar. Un disco ricco di pathos, ottimi arrangiamenti e melodie ammalianti, suonato in modo impeccabile. Inutile citare singoli brani, l’ascolto è coinvolgente dall’inizio alla fine, ma vi segnaliamo l’ultima traccia "Endalok", una suite di piano con finale in crescendo seguita da dodici minuti di temporale vero e proprio con tanto di tuoni e vento che non vi dispiacerà affatto. Per chi ricorda ed ha amato i Perished, splendida meteora che abbandonò la scena black norvegese proprio quando i Fortid iniziarono a muovere i primi passi, sembra che questi ultimi abbiano raccolto la loro proposta portandola a livelli ancora più alti. Meno male che, nonostante siano passati tanti anni, la scena riesca a produrre ancora album di tale livello per la gioa di tutti i black metallers. Un disco d’altri tempi da non farsi sfuggire.
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