PANPHAGE: Drengskapr
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14/01/2017Immaginate di stare in piedi su di una scogliera a picco sul selvaggio mare del Nord. Immaginate le onde che col loro impeto rischiano di inghiottirvi portandovi giù nell'oceano. In mezzo alla tempesta veleggia una nave vichinga che sfida impavida il fato e dalla cui stiva fuoriesce una musichetta che non riesce nemmeno a coprire il rumore del vento. Aspettate un attimo, c'è qualcosa che non quadra. Questo solitario vichingo svedese, descritto con sì tanta enfasi dalla Nordvis Production nelle note che anticipano il promo di questo secondo album, dovrebbe sfidare la sorte stando in piedi sulla prua, imbracciando la sua chitarra e non chiuso nella stiva. Tutta sta metafora, suggerita dall'etichetta stessa, serve a sottolineare quanto una produzione scadente possa risultare determinante nella distruzione di un lavoro che, invece, epicamente parlando, non è niente male. Ma se le chitarre e la batteria sembrano uscire dalla colonna sonora di Golden Axe e le tastiere suonate a 24bit, allora sarebbe il caso di investire più attenzione per le registrazioni in studio. Tutti gli strumenti sono suonati dal buon Fjallbrandt e forse è arrivato il momento di metter su un gruppo; è la qualità dei suoni che ce lo suggerisce, non la malizia. Con una maggiore resa degli strumenti (tastiere su tutti), avremmo potuto parlare di un lavoro decisamente più coinvolgente. Peccato... con una copertina così bella poi.
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