UPON A BURNING BODY: THE WORLD IS MY ENEMY NOW
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02/12/2014Posto che è ormai scontato dire che sparare sui gruppi moderni *core è come far piovere sul bagnato, gli Upon A Burning Body sono il gruppo meno attaccabile tra tanti perchè si sono fatti strada sgomitando con tour importanti anche in Europa (Trivium e Five Finger Death Punch in testa), e perchè non hanno tastiere/voci puliti e robe 'poser'. Grazie ad un immaginario gangster i texani, con l'aiuto di titoli scippati a Robert Rodriguez e Al Pacino e un mix di breakdown e groove metal di scuola Pantera/Slipknot, il precedente 'Red. White. Green.' ha spopolato un po' ovunque. C'era dunque grande trepidazione per questo nuovo disco pur dopo la discutibile mossa pubblicitaria, poi rinnegata, che fingeva il rapimento del singer Danny Leal. 'The World Is My Enemy Now' abbandona un po' la velocità per concentrarsi più sui groove anthemici che tanto riescono bene a Danny e compagnia, e va detto che il risultato è ottimo, anche se monolitico e meno immediato che in precedenza. Ogni pezzo è in realtà accattivante, gli arrangiamenti asciutti e calibrati e poco importa se Leal a volte canta come un clone perfetto di Corey Taylor; pezzi come "Fountain Of Whises", "Red Razor Wrists", la title track o "Blood Sweat And Tears" con Matt dei Trivium risultano irresistibili. Alla faccia(ccia) di tutti gli hater.
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