THE POODLES: SWEET TRADE
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01/10/2007Ritornano alla carica, dopo la buona prova offerta dal tanto chiacchierato debut "Metal Will Stand Tall", i rockers svedesi The Poodles, formazione nata dall'unione artistica di alcuni noti nomi all'interno della scena hard-rock internazionale, e affermatasi in breve tempo grazie agli interessanti contenuti musicali offerti nel già citato esordio discografico. Ora, a distanza di un solo anno dai primi vagiti all'interno del mercato scandinavo, il combo europeo si riaffaccia al business continentale grazie a "Sweet Trade", lavoro rilasciato sotto il patrocinio della sempre più dilagante AFM Records, davvero oculata nell'assicurarsi ancora una volta i servigi di una formazione che, nonostante i proclami negativi dei propri detrattori (relativi più che altro alla scarsa longevità futura del gruppo), dimostra di essere solo ai primi passi di quella che potrebbe essere una duratura permanenza all'interno della scena hard 'n' heavy attuale. E i presupposti, per lo meno in relazione al lavoro ivi discusso, ci sono veramente tutti... "Sweet Trade", dal punto di vista stilistico, riprende in toto i migliori elementi già intravisti all'interno del precedente capitolo, rielaborandoli grazie ad un tocco di estrazione più squisitamente teutonica derivante, molto probabilmente, dalle date live di supporto agli Hammerfall tenute nel 2007 in corso. Ecco quindi che il tipico incedere melodico di Samuel Jacob e soci (ben riconoscibile in brani quali la immediata "Band Of Brother" o la pacata ballad "We Are One") viene amalgamato, almeno in alcuni frangenti, a sparuti elementi di stampo maggiormente heavy, che comunque ben si amalgano al classico incedere melodico insito nella proposta del quartetto nordico. Un ottimo lavoro di produzione, perfetto nell'enfatizzare al massimo l'impatto alla base del sound dei The Poodles, fa da cornice a composizioni tanto essenziali quanto dirette nell'esprimere al meglio il proprio marcato potenziale, caratteristica che viene ulteriormente alimentata dalla presenza di alcuni importanti guests di ovvio richiamo, quali ad esempio Matti Alfonzetti, Mats Leven e Göran Edman. "Sweet Trade" conferma quindi i The Poodles quali veri e propri mattatori dell'audience hard-rock dei giorni nostri, il tutto grazie alla propria capacità di bilanciare al meglio melodie ruffiane e graffianti parti strumentali, un fattore che, diciamocelo in tutta sincerità, è spesso stato sinonimo di conferma commerciale per numerose bands presenti nel relativo panorama. Centro anche alla seconda insomma, con tutte le benedizioni del sottoscritto per quanto concerne questo più che convincente ritorno.
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