THE JUNIOR VARSITY: WIDE EYED
data
01/08/2005Tra il rock alternativo ed il cosidetto "emo", etichettato indie o hard rock. Insomma, c'è da divertirsi per gli appassionati di sottigliezze fini e se stesse. Il secondo disco dei The Junior Varsity è un disco catalogabile, per chiarire le idee, nel filone indie rock. Aspettatevi, quindi, la predominanza delle chitarre che fanno di giri armonici il fulcro delle canzoni. Linee vocali melodiche ed un tappeto di synth che crea un velato strato di malinconia, senza scordarsi mai brevi riferimenti al punk-pop. I brani ci sono, hanno tiro e varietà tematiche da non annoiare dopo due giri nel lettore. Piacevoli, ma che si sforzano per farsi ascoltare. Band algida che gioca tutte le sue carte sulla dimostrazione pratica, e non sulla naturalezza, e che non riesce a decollare anche a causa di una voce abbastanza anonima per quanto melodica ma monotona, prolissa, assai seduta sulle corde vocali. Si potrebbe fare decisamente di più, le qualità tecniche ci sono. I nostri non appartengono a quel filone di musicisti che a stento riescono a tenere lo strumento in mano(ma che per fortuna riescono a trasmettere emozioni a valanga in diversi casi), ma sanno cosa vogliono suonare e lo fanno bene. Ma questo è anche il loro limite, troppo schematici seppur nelle loro diversità(è difficile trovare l'utilizzo dei synth in gruppi del genere, per dirne una).
In definitiva, un gruppo da terzo disco, quello che potrebbe farli emergere o sprofondare. Io, intanto, aspetto...
Commenti